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L'Essere dell'Acqua

Questa notte ho avuto la bellezza di immergermi in un regno nuovo...

Nel cuore di una fitta foresta mi sono trovata davanti ad un piccolo passaggio creatosi tra due grandi alberi. Il paesaggio nel quale mi trovavo sembrava notturno talmente la natura era fitta e vi era una presenza che non avevo notato subito, una presenza che ci circonda costantemente ma che ignoriamo: l’umidità. Tra i due alberi maestri vi era un sottilissimo velo che marcava il passaggio, un velo che sembra tessuto di piccolissime gocce di umidità. Non osavo muovermi, ne toccare nulla, temevo che i miei movimenti sarebbero stati troppo bruschi, troppo terreni per la raffinata leggerezza del luogo. Quel passaggio mi era di fronte ma nulla in me ha espresso curiosità, voglia di vedere o possedere, sono semplicemente rimasta la, fin dove la vita mi aveva portata senza chiedere di più, ero già grata e sorpresa di essere immersa in una così saggia e profonda foresta.

Ad un tratto però quel velo iniziò a spostarsi lasciando trasparire una creatura graziosissima che lo stava aprendo per me. Una Donna. Una donna dai luoghi capelli castani scuro, raccolti in parte dietro la nuca per liberarne il viso. La sua pelle sembrava Luce bianca, non era abbagliante ne irradiava intorno a sé raggi luminosi, ma era energia compatta bianco latte. I suoi occhi erano altrettanto marroni come i capelli, lo sguardo era profondo ma potrei definirlo « assente », i suoi occhi non parlavano di una persona, di un individuo, ma parlavano di un Essere che raccoglieva in sé la foresta stessa o forse Lei era proprio uno spirito della foresta.

Sono subito stata attirata dai dettagli del suo vestito, non era di tessuto, ne di pietre preziose ne ancora di fili energetici intrecciati, no era diverso da ciò che conoscevo. Dovetti fare uno sforzo in più per comprendere, l’intero abito bianco argentato era una cristallizzazione di gocce d’acqua, nella parte alta una grande scollatura mostrava le sue spalle e gocce più grosse ornavano il petto, e più scendevano con lo sguardo più le gocce si facevano sottili quasi impercettibili rendendo l’intero abito pari ad un velo di seta sottilissimo.

La dama non mi disse nulla, tutto era già iscritto in noi, un Presenza abitava entrambe e ci guidava all’unisono in quel luogo senza bisogno che le nostre persone si confrontassero o si parlassero.

Mi fece addentrare così nel cuore vero e proprio della foresta forse una grotta anche se in realtà non sembrava esserlo. Non vi era luce che entrava dall’esterno, la luce proveniva da correnti blu argentate che attraversavano il suolo e lo illuminava; per fare un paragone sembrava l’illuminazione delle nostre notti di Luna piena, senza però vedere la luna.

Tutto il suolo ero un tappeto di muschio fresco e sofficissimo, gruppi di fiori colorati creavano delle piccole collinette dando proprio l’impressione di un paesaggio fatato.

Seguo con lo sguardo la sottilissima figura femminile che sembra essere un tutt’uno con il luogo, un pensiero mi è persino attraversato chiedendomi se mai fosse uscita dallo spazio sacro nel quale ci trovavamo. La seguii senza avere il tempo di trovare le risposte, si vedeva che non era un essere a soffermarsi in lunghe chiacchiere, era intrisa della sua missione e non volevo distoglierla dal suo centro per qualche futile curiosità umana. Sentivo che aveva qualcosa da trasmettermi e d’ero li per quello, null’altro.

Ci addentrammo sempre più tra alberi, salici, radici... fino a quando davanti a noi potei vedere solo un muro di finissimi rami che creavano un piccolo spazio molto ben custodito, direi quasi nascosto. Seppur vi fosse una foltissima vegetazione potei percepire l’immensità di ciò che vi era custodito, la luce che né emanava attraversava il muro naturale e se ne vedeva il battito.

Non dovemmo usare nessuna forza fisica per creare un’apertura, la natura stessa era un’estensione della dama dall’abito di cristalli d’acqua e i rami si aprirono giusto dello spazio che serviva per le nostre silhouettes.

Commozione... solo commozione.

Davanti a noi un’umile fonte d’acqua, senza decori, ne altari, ne costruzioni in suo onore, solo un semplice bacino d’acqua tra le onde del muschio. Niente, niente poteva rendere questo luogo più bello.

La dolce figura sembro’ per un solo istante lasciare il tempo alla mia persona di godere della bellezza della Fonte, sembro’ per un attimo fermarsi e aspettarmi ma forse fu solo una mia impressione perché riprese il passo tornando alla sua Chiamata, al perché stesse aprendomi le porte di ciò che vi era per lei di più Sacro.

Si sedette su una pietra posata a bordo dell’acqua ricoperta anch’essa da un fine strato di muschio verde. Non sembrava vi fossero altre pietre, solo quella, in onore a Lei.

È qui che cambio’ qualcosa nel suo sguardo che fino ad ora appariva fermo nella sua assenza emotiva ora qualcosa le teneva a cuore. E senza parlare prese la parola:

“Umani, esseri della Terra, la Madre vi parla, vi sussurra, vi abita attraverso diverse forme, diversi abiti. Uno tra questi è ciò che chiamate Acqua. Potete trarne la forza, la Conoscenza, la Guarigione. Attraverso di lei potete comunicare con Noi. Da tempi immemori forniamo alle sue particelle tutto ciò di cui avete bisogno, ogni informazione, ogni risorsa vi è fornita nella sua Intelligenza. La Sua Presenza vi circonda costantemente in finissime particelle che come un Tessuto tramano un ventre che vi abbraccia, vi culla, vi consiglia. Da giorni la mia opera si è intensificata, fornendo alla Fonte una radianza maggiore del Principio Armonico Unitario. Tutto vi è dato... la Madre non vi dimentica ne vi abbandona. Siamo tutti connessi, legati dallo stesso ventre, la vostra sofferenza e’ sentita ed ascoltata, e ci appartiene perché nulla è separato. Vi sono così dati gli strumenti per Innalzarvi a Noi. In ogni particella d’acqua che vi circonda e vi abita vi è Lei, vi è Tutto. L’umidità, l’umidità è un sussurro sottile che guida la vostra anima a riunificarsi nella Fonte. È la guida che vi accompagna lungo il cammino. Il mio cuore piange nel sentire il vostro sentirvi abbandonati. Siete Amati, amati di un Amore che ancora non ricordate. Per ricongiungervi a Noi vi è un solo cammino, quello di raggiungerci. Come? In voi. Lasciate il vostro Cuore espandersi fino al nostro, lasciate la vostra essenza allinearsi alla nostra e li ci ritroverete, ritroverete la vostra Casa, la vostra Origine. Nel Silenzio sappiate cogliere ciò che vi vuole Innalzare a sé. Non siete soli, nessuno lo è. Ascoltate l’acqua, onoratela, in questi giorni di Luna Piena portate la vostra attenzione all’Ascolto di colei che in ogni atomo vi abita.”

Rimasi li immobile, i piedi sembravano inchiodati al suolo. La mia ruvidità non aveva mai ringraziato ne celebrato l’umidità, non avevo mai pensato alle molecole d’acqua che ci circondano e alla Sua Presenza in loro. Cos’altro dirle... Grazie, grazie per il suo amore, la sua devozione.

Mi guardò negli occhi ed un immenso sorriso si creò nel suo viso, un sorriso di sorellanza, di risveglio. Un sorriso che non conosceva dubbio, ne paura, ne giudizio, solo Amore.

Passammo così del tempo insieme, il messaggio era stato dato ed ora la Dama sembrava essere più simile ad una ragazza, un’amica. Non ricordo molto dei momenti che passammo successivamente insieme, mi ricordo che mi chiese dell’uomo e rise di tanta tenerezza e simpatia

Ci salutammo abitate dal fatto che tutto è già Presente in noi. La Fonte fluisce, ci abita... Il caos esterno ancora una volta non e’ che l’agitazione delle nostre acque interne. Ascoltiamo l’acqua che ci circonda, saprà insegnarci ad essere come lei, semplicemente Presente e Cosciente.

Con affetto Chantal


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