ANUBI UN GIORNO MI DISSE...
- Chantal Dejean

- 22 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 lug
Come un guardiano solitario e silenzioso spesso lo vedo aggirarsi tra i lettini durante i miei corsi di antichi trattamenti egizi ed esseni così come tanti altri esseri di Luce.
Alto, regale, forte e discreto.
Nessun verbo lo accompagna, solo La Presenza, quella sacra. Quella che respira di verità oltre la nebbia. La verità di un essere che Sa, Vede e dimora nella pace totale.
L’ho sempre vissuto come un essere che protegge la soglia di ciò che è invisibile, di ciò che vive oltre il conosciuto.
Quel giorno dopo un lungo viaggio in Egitto lo vidi aggirarsi nella mia stanza.
Il volto da lupo, ma gli occhi umani, il torso nudo e scolpito e la forza di un Dio.
I suoi occhi profondi trascendono l’umano e come tutti gli Dei, il suo stato di coscienza supera il nostro, vede e sente con gli occhi del Lupo e il suo cuore e’ colmo di quel balsamo dorato proveniente dall’Alto Regno. L’unione perfetta tra i sensi accesi dell’animale, l’umiltà e la compassione umana e l’immensità di un dio.
Mi guardava e allo stesso tempo mi annusava.
“Se tu vegli sul regno dei morti cosa ti porta qui da me oggi?” gli chiesi.
Mi rispose sorridendo ma allo stesso tempo con aria seria: “io non veglio i morti ma insegno ad attraversarne le tenebre. Sono l’assenza della paura. Navigo nell’occulto padroneggiandone le acque. Vedi, oltre ciò che e’ definito e finito, esistono forze dell’essere nelle quali risiedono le chiavi della creazione, la forza creatrice all’origine di ogni cosa. Una forza che se non conosciuta e padroneggiata diventa Tenebre. Gli inferi del vostro essere non sono altro che acque che non avete ancora imparato a governare e così sono loro a governarvi.
Saperle attraversare, saper vivere nella morte, implica aver smascherato ogni paura.
Questo è ciò che sono, colui che cammina nelle tenebre, l’assenza della paura. Vuoi tu imparare a camminare come me?”
Quella notte mi lasciai insegnare, attraversando con lui le tenebre e imparando a vivere senza paura.
Gli Dei vivono ancora tra noi, e Anubi ci insegna a vivere nella morte, la morte di tutto ciò che ci limita.
Chantal,






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